I fichi, fin dai tempi antichi, hanno rappresentato abbondanza, essendo i frutti dolci per eccellenza, simbolo di fertilità e vita gioiosa.
Il fico e i suoi frutti
Il fico, per la facilità della sua riproduzione, sembra sia stata la prima pianta coltivata dall’uomo, undicimila anni fa nella zona della Mezzaluna fertile. Molto noto ai popoli dell’antichità, i Greci consideravano i frutti di quest’albero degni di nutrire oratori e filosofi.
Il fico era un albero sacro a Priapo, dio della fertilità greco e romano, in onore del quale sembra se ne consumassero i prodotti prima di un convivio amoroso.
Oggi il fico fa parte del panorama Mediterraneo, lo si trova sopratutto in Puglia, Campania e Calabria, ma è presente anche nelle altre regioni. Questi deliziosi prodotti, se essiccati in estate in previsione dell’inverno, sono una vera leccornia per i vari usi in cui possono essere impiegati. Dove i fichi abbondano, perché non dilettarsi nella preparazione dei fichi secchi? Con le temperature elevate è particolarmente semplice essiccare i fichi, poiché il sole fa il grosso del lavoro.
Come fare i fichi secchi
Se avete la possibilità, divertitevi a raccogliere i fichi direttamente dalla pianta, altrimenti andranno benissimo anche quelli comprati. Una volta raccolti i frutti belli maturi, vanno puliti con un canovaccio asciutto e spaccati a metà, allineandoli poi su un supporto adatto, magari una griglia, con l’accortezza di coprirli accuratamente con una rete, preservandoli da polvere e insetti, quindi vanno esposti dove batte a lungo il sole.
È importante tuttavia ritirarli e metterli all’ombra quando cala la canicola, ripetendo l’operazione il giorno dopo. Dovrebbero bastare cinque o sei giorni di essiccazione per ottenere il giusto risultato, e i fichi saranno così pronti per l’inverno e soprattutto per la preparazione di alcuni piatti locali tipici natalizi.
I rami, i dolci tipici del Natale gelese
Tra i più gustosi e tradizionali dolci di Natale gelesi, per i quali sono necessari i fichi essiccati durante l’estate, ci sono i rami. Il ripieno di questi dolci noti e amati è fatto con un impasto di fichi secchi e vino cotto, anch’esso preparato durante il periodo della vendemmia. Possiamo vederli sulle tavole su tradizionali tovaglie ricamate o sui banconi delle pasticcerie come dei piccoli rettangoli, alcuni con sopra la ghiacciata, un composto emulsionato di zucchero a velo e albume. Sono dolci preparati quasi esclusivamente durante le festività natalizie, quindi sono molto attesi.
Vediamo cosa serve per preparare i rami:
1,5 kg di farina tipo 00,
10 g di ammoniaca,
4 uova,
150 g di strutto,
250 g di zucchero,
un po’ di latte tiepido,
la scorza grattugiata di un limone,
vaniglia e cannella.
Per il ripieno:
1 kg di fichi secchi,
buccia di arancia tostata,
300 g di mandorle tostate,
500 ml di vino cotto,
vaniglia e cannella.
Procedimento: Tritate i fichi e metteteli a bagno in una pentola con un litro di acqua, lasciarli riposare almeno per una notte. L’indomani, impastare la farina con lo strutto, la scorza del limone grattugiata, le uova, lo zucchero, il latte, l’ammoniaca, la vaniglia e la cannella. Fate riposare l’impasto e nel frattempo mettete i fichi sul fuoco e dopo qualche minuto aggiungete lo zucchero e il vino cotto. Quando il composto risulterà asciutto, unite le mandorle e la buccia di arancia tostate, la vaniglia e la cannella. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. La pasta stesa con il mattarello va tagliata in modo da ricavare tanti rettangoli, in ognuno dei quali va messo al centro, un po’ di ripieno, chiudere le estremità e metterli in una teglia unta e velata di farina. Infornate per circa 30 minuti a 200 gradi. A fine cottura spennellate con la glassa di zucchero e lasciarli asciugare.
La ricetta di questa leccornia viene tramandata di generazione in generazione ed è rimasta inalterata nel tempo, forse proprio per questo sono cosi ricercati da chi ha qualche anno in più o non vive a Gela, perché hanno il sapore delle cose di una volta, quello che ti fa tornare alla memoria la giovinezza e il tempo che fu.