La storia di una città è spesso descritta in quella delle sue costruzioni. È così anche per il Palazzo Pignatelli di Gela, da sempre luogo destinato all’utilizzo pubblico, dal gran valore storico.
Un’eredità importante della famiglia Pignatelli
Nel 1842, precisamente il 24 Settembre, la signora Anna Maria Pignatelli, principessa di Roviano, nomina come suo erede universale il Cardinale Sisto Riario Sforza, Arcivescovo di Napoli. Questo evento regala una cospicua rendita ai padri gesuiti siciliani, che per volontà della principessa costruiscono questo «convitto per la educazione religiosa e civile dei giovanetti». In questo testamento, rogato dal notaio Vincenzo d’Ambrosio di Caivano, la signora Pignatelli precisa anche le condizioni del lascito. Sono compresi infatti, dei beni fondiari la cui rendita annua ha il valore di 3600 ducati napoletani, e una somma di 5400 ducati per le spese relative al primo cantiere del fabbricato.
La costruzione, tuttavia, non fu così agevole. Per varie vicende la costruzione fu iniziata nel 1877 su progetto dell’ingegnere Giuseppe Mazzarella. La nomina di quest’ultimo fu ufficializzata il 28 ottobre 1876. Ma le difficoltà non terminarono qui. Gli imprenditori, infatti, disertarono la prima gara d’appalto, quella del 3 dicembre 1876, perché giudicarono troppo bassa la cifra di 32.438,87 lire stabilita dalla Commissione. A causa di ciò, si decise di migliorare del 10% l’importo dell’asta, che venne aggiudicata dal signor Angelo di Bartolo. Il 28 febbraio 1877 l’appalto fu concesso ufficialmente.
Realizzazione e utilizzo del convitto
L’edificio mostra con un severo impianto neoclassico e si presenta con una pianta quadrata con una corte interna. La facciata principale, che affaccia su corso Salvatore Aldisio, è molto semplice, caratterizzata dall’utilizzo di lesene e paraste per abbellirne il prospetto. Gli altri tre prospetti, invece, presentano una maestosità rigorosa e priva di elementi decorazioni.
Oltre al suo impiego originario, l’edificio ha avuto sempre un utilizzo pubblico. Successivamente all’utilizzo come convitto, infatti, è stato ginnasio liceo regio. Non solo. Da sempre legato all’istruzione, ha ospitato anche altre scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, tra cui i Salesiani nel 1905. Negli anni cinquanta il Comune di Gela spostò provvisoriamente la sua sede in questo edificio, durante la costruzione dell’attuale municipio.
Palazzo Pignatelli oggi
Ma cosa c’è nel Palazzo Pignatelli Roviano oggi? Nell’area dell’ex convitto, operavano varie associazioni di volontariato, che ora è stato frattato per il trasferimento della scuola di via Feace e gli operatori del Centro per l’impiego, tuttora presenti. Saltuariamente, inoltre, si svolgono vari eventi culturali come mostre e concerti all’interno del complesso. Quello legato a questo edificio è un tema scottante per la città di Gela. L’affitto del complesso, infatti, consistente in oltre duecentomila euro annui, è diventato troppo esoso per le casse del Comune, che sembrava deciso a spostare i suoi uffici.
Il CDA dell’Opera Pia Pignatelli, che gestisce il complesso, sembra deciso ad andare incontro alle necessità dell’ente pubblico. L’importante esborso dovrebbe essere azzerato a breve, così da lasciare a disposizione del Comune un altro tassello importante della storia della sua città.