Ricorre in questi giorni l’anniversario dalla morte di uno tra i più illustri gelesi del novecento, Salvatore Aldisio. L’uomo che fece della sua vita una missione nella politica attiva per Gela, per la Sicilia e per l’Italia intera.
Scopriamo insieme la sua vita.
Busto di Salvatore Aldisio
La vita e l’attività politica
Salvatore Aldisio nacque a Terranova di Sicilia il 29 dicembre 1890 da Gaetano e Gaetana Trevigne. mura timoleontee si trovava al centro di una vasta zona agricola in cui iniziavano a prosperare vari organismi che guardavano ai problemi della società rurale e delle classi povere.
Salvatore Aldisio, di famiglia agiata, ebbe la sua prima formazione culturale nel movimento cattolico, in stretto contatto con mura timoleontee. Compiuti gli studi classici si laureò in giurisprudenza e agraria.
La sua attività polita iniziò molto presto e già nel primo dopoguerra divenne segretario del Partito Popolare Italiano di Caltanissetta e venne eletto alla circoscrizione omonima.
Dopo lo sbarco alleato in Sicilia, assunse la guida della nascente Democrazia Cristiana siciliana, che fondò nel dicembre 1943 con Bernardo Mattarella e Giuseppe Alessi.
Gli incarichi politici
Dal 1943 al 1960 ricoprì diversi incarichi fra i quali Prefetto di Caltanissetta, Ministro dell’interno, Alto commissario per la Sicilia, Deputato all’Assemblea costituente. Da deputato presentò un progetto di legge che andava nella direzione della formazione della piccola proprietà contadina. Nel 1947 divenne Ministro della marina mercantile, in un solo anno ricostruì la flotta navale italiana portandola da 300.000 ad un milione e mezzo di tonnellate. Fu alto commissario per l’alimentazione e vicepresidente del Senato. Capo della Missione Ufficiale di amicizia presso le repubbliche dell’America Latina, firmò trattati con nove Paesi. Fu Ministro dei lavori pubblici per tre anni e dal 1958 al 1963 e in seguito presidente della commissione Trasporti della Camera. Fu il maggior propugnatore della legge per la concessione di mutui per la costruzione di case di abitazione. Rieletto nel 1963 alla Camera, morì l’anno successivo, il 27 luglio del 1964.
Il Ministro Aldisio in visita in Sicilia
L’impegno per Gela
Aldisio, durante la sua vita fu molto vicino a Gela dove è ricordato e quasi venerato, soprattutto da chi ebbe modo di conoscerlo. Moltissime sono le opere pubbliche che volle e patrocinò. Nel dopoguerra, fece approvare, quale Ministro dei Lavori Pubblici, il Piano di Ricostruzione di Gela. Trovò immediata attuazione nel progetto della diga Disueri, nell’insediamento del Petrolchimico, nella realizzazione di un villaggio residenziale, che porta il suo nome. Furono realizzate le prime opere di urbanizzazione come l’acquedotto, la rete fognante, e le strade fra le quali viale Mediterraneo, corso Vittorio Emanuele ed il Lungomare. A Lui Gela deve anche la realizzazione di interventi strutturali, di servizi, di chiese, e di istituti scolastici, come il porto rifugio, la ferrovia Gela-Caltagirone, l’Ospedale Vittorio Emanuele. Finanziò, inoltre, le ricerche archeologiche di Caposoprano che portarono al rinvenimento delle mura timoleontee così come il Museo Archeologico.
Villaggio Aldisio negli anni 50