Inaugurare un anfiteatro moderno in una città greca è un grande segno di continuità. È stato anche l’intento di Luigi Greca, imprenditore ennese, che ha voluto regalare una magnifica struttura ad uso culturale alla città. Questo nuovo gioiello cittadino prende il nome di Teatro Villa Greca.
Il Teatro Villa Greca sarà inaugurato il 18 agosto
Sarà inaugurato il 18 agosto con la tragedia Prometheus di Daniele Salvo il nuovo anfiteatro di Gela, realizzato in riva al mare nei pressi del porticciolo. L’iniziativa, come detto, è stata dell’imprenditore di Enna Luigi Greca, su un terreno in via Romagnoli che quest’ultimo acquistò nel 2008. Qui, infatti, vi era una villa in decadenza, destinata ad essere abbattuta. Così gli è venuta l’idea di realizzare una struttura che mantenesse un legame con le origini greche della città e, dopo undici anni, l’anfiteatro (capace di contenere più di duemila persone) è finalmente pronto.
Fra gli intenti dell’imprenditore, ovviamente, c’è sempre stata una convinta idea di rilancio cittadino. Gela, infatti, possiede delle straordinarie potenzialità che possono portarla ad essere, stando alle parole di Greca, la nuova Nizza o la nuova Montecarlo.
Il suo battesimo sarà il Prometheus di Eschilo
Per l’inaugurazione del Teatro Villa Greca, l’imprenditore ennese ha potuto contare sull’apporto della Kroma production, il cui titolare è il nipote Angelo Fasciana, oltre al lavoro della giornalista Fabiola Polara, moderatrice dell’evento di presentazione del Prometheus di Salvo. Per l’evento inaugurale, infatti, è quasi tutto pronto. Mancano soltanto alcune autorizzazioni per far sì che il teatro possa essere pronto ad ospitare un numero così elevato di spettatori per lo spettacolo inaugurale. L’evento avverrà, come detto, il 18 agosto alle 19.30. La tragedia scelta da Salvo non poteva che essere un’opera di Eschilo, che visse a Gela i suoi ultimi anni di vita.
Essa parla di Prometeo, il celebre personaggio che sottrasse il fuoco agli dei e che, per questo, subì una durissima punizione da parte di Zeus. Ogni giorno, infatti, un’aquila gli lacera l’addome e gli mangia il fegato che, durante la notte ricresce, proseguendo all’infinito la dolorosa condanna. Egli verrà liberato da Eracle, uno dei suoi discendenti, ma, nel racconto di Eschilo, sarà comunque ucciso da Ermes poiché si rifiuta di rivelare un segreto che cambierebbe le sorti segnate dell’Olimpo. Durante la sua prigionia, infatti, viene raggiunto da vari personaggi che gli portano conforto e consiglio. In una di queste visite egli viene a conoscenza del fatto che il figlio generato dal padre degli dei e la ninfa Teti sarebbe stato in grado di sbaragliare tutti i dei dell’Olimpo. Ma Prometeo non rivelerà mai questo segreto e andrà incontro al suo triste destino.